Codice Colori Voynich 1 “MARRONE”
Nel manoscritto Voynich esiste una sezione chiamata “Botanica” che contiene illustrazioni di piante ritenute essere di fantasia. Secondo l’ipotesi presentata, queste piante sono in realtà crittografate attraverso un “codice dei colori”.
- È stata individuata una sezione del manoscritto denominata “Botanica” che raffigura piante non riconducibili a nessuna specie arborea realmente esistente. Si ipotizza che queste piante siano crittografate mediante un codice che l’oratore ha identificato come “codice dei colori”.
- L’intuizione che ci fosse un codice crittografico legato ai colori è nata dall’osservazione di piccole anomalie, sempre colorate con lo stesso colore, in determinate zone del manoscritto.
- Vengono mostrati esempi di architetture come torri e chiese che presentano anomalie nelle loro forme rispetto alle controparti reali, e queste anomalie sono colorate di marrone.
- Si nota che la stessa posizione geografica di elementi come la sorgente del fiume Aso è ruotata in direzioni opposte in diverse rappresentazioni del manoscritto, e ancora una volta queste differenze sono contraddistinte dal colore marrone.
- Analizzando le illustrazioni botaniche, si osserva che le radici e i gambi delle piante sono rappresentati in modo perfettamente lineare, atipico per piante rampicanti come l’edera raffigurata.
- Il colore marrone sembra identificare un “codice di errore” che indica una deformazione intenzionale della forma originale della pianta o dell’elemento rappresentato.
- Seguendo il “codice del colore marrone”, si potrebbero spiegare le anomalie nelle forme delle architetture e delle piante illustrate.
- Viene menzionato anche un “codice del colore blu” che verrà analizzato successivamente.
In sintesi, il video presenta l’ipotesi di un sistema crittografico a colori utilizzato per deformare e codificare le illustrazioni botaniche e architettoniche del manoscritto Voynich.
Trascrizione del video
Nel manoscritto Voynich esiste una sezione chiamata “Botanica” in cui sono raffigurate piante non riconducibili a nessuna specie arborea realmente esistente. Tali piante vengono ritenute di fantasia, ma secondo l’ipotesi presentata sarebbero in realtà crittografate tramite un codice definito “codice dei colori”.
L’intuizione che ci fosse un codice crittografico legato ai colori è nata dall’osservazione di piccole anomalie, sempre contraddistinte dallo stesso colore, in determinate zone delle illustrazioni.
Ad esempio, una torre di Rocca Montemurlo sui Monti Sibillini presenta un tetto molto più alto rispetto alla torre reale nella stessa posizione geografica. La stessa anomalia si riscontra per un’altra torre che mostra il simbolo del manoscritto Voynich sull’architrave, ma con un tetto dalle forme leggermente diverse in altezza e dimensioni. Inizialmente si pensava che queste difformità fossero dovute a eventi sismici o al deterioramento del tempo, ma poi si è notato che solo i tetti anomali erano colorati di marrone.
Un altro esempio riguarda una chiesa che, rispetto alle due torri basse (campanili) e una alta presenti normalmente, ne mostra invece due alte e una bassa: ancora una volta, le parti anomale sono colorate di marrone.
Si osserva inoltre che la posizione della sorgente del fiume Aso è ruotata in direzioni opposte in diverse rappresentazioni del manoscritto Voynich, e queste differenze sono anch’esse contrassegnate dal colore marrone.
Analizzando le illustrazioni botaniche, si nota che le radici e i gambi delle piante sono raffigurati in modo perfettamente lineare, cosa atipica per piante rampicanti come l’edera rappresentata. Ciò ha portato a ipotizzare che il colore marrone indichi una deformazione intenzionale della forma originale della pianta o dell’elemento raffigurato, una sorta di “codice di errore”.
Seguendo questo “codice del colore marrone” si potrebbero quindi spiegare le anomalie nelle forme architettoniche e botaniche illustrate nel manoscritto.
Viene infine menzionato anche un “codice del colore blu” che verrà analizzato in seguito.
Seguendo questo “codice del colore marrone” si potrebbero quindi spiegare le anomalie nelle forme architettoniche e botaniche illustrate nel manoscritto.
Viene infine menzionato anche un “codice del colore blu” che verrà analizzato in seguito.
Nell’analisi delle illustrazioni botaniche, viene presa ad esempio la pianta dell’edera raffigurata nel manoscritto Voynich. Si nota che sebbene il colore verde assomigli alla forma dell’edera, il gambo e le radici sono rappresentati in modo perfettamente lineare, cosa atipica per una pianta rampicante.
Questo ha portato a valutare che il colore marrone fosse un “codice di errore” che identificasse una deformazione intenzionale della forma originale della pianta. Ascoltando attentamente, si dice che tutte le piante illustrate nel Voynich presentano nelle radici una deformazione tale da far sembrare che la pianta sia innestata sulle radici stesse.
Ormai è stato accertato che il colore marrone identifica un codice di errore che certifica che la forma della pianta è stata intenzionalmente mutata rispetto all’originale.
Seguendo questo “codice del colore marrone”, che indica una deformazione della forma, si potrebbe spiegare il motivo per cui la forma di alcuni tetti e campanili non corrisponde a quella reale nelle stesse posizioni geografiche.
Si proseguirà successivamente con l’analisi del “codice del colore blu”.