Dalla constatazione che durante i miei tentativi di sovrapposizione delle mappe, venivano riscontrate delle piccole difformità tra la mappa Voynich ed il reale territorio nasce l’intuizione del “codice dei colori Voynich”. Tale difformità grafiche riscontrate, presentavano una colorazione sempre simile a seconda del tipo di errore, che veniva rilevato. Per esempio alcune difformità si sono riscontrate nella corrispondenza della torre di Rocca di Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno, a ridosso dei Monti Sibillini e la stessa torre rappresentata nel Voynich. La torre si trovava esattamente nell’allineamento della geografia reale, ma presentava il tetto più alto rispetto all’originale geograficamente collocato. Il tetto della torre era stato appositamente colorato con il colore MARRONE.
Altro caso di difformità evidenziate con i colori MARRONE e BLU, erano quelle riscontrate nella comparazione tra la chiesa rappresentata nel Voynich posta a metà strada tra il paese di Foce frazione di Montemonaco (AP) ed il famoso Lago di Pilato che non corrispondevano con la descrizione della stessa chiesa nella mappa in chiaro redatta da Antoine de La Sale nel suo libro “Il Paradiso della Sibilla”. I picchi della chiesa risultavano invertiti in altezza, quindi deformati nelle dimensioni, ma ancora una volta erano dipinti di MARRONE ed anche la struttura di fronte alla chiesa, pur mantenendo le proporzioni, risultava spostata di posizione e per questo colorata con il colore BLU.
Altro caso di applicazione del codice del colore BLU è la rappresentazione della sorgente del fiume Aso. Questa volta una leggera colorazione di BLU viene utilizzata per evidenziare che il verso del torrente che esce dalla sorgente ha un senso di rotazione orario rispetto alla realtà e alla rappresentazione di Antoine de La Sale.
L’utilizzo del colore NERO, in questo caso viene usato come una lente di ingrandimento che fa apparire la Grotta della Sibilla posizionata sul Monte Sibilla nei Monti Sibillini, quasi essere come la bocca di un vulcano. Il colore NERO è un codice di ingrandimento.
Tali difformità coincidenti sempre con la stessa colorazione mi hanno consentito di intuire che vi fosse una regola di errore che ho chiamato “CODICE DEI COLORI”. Tale regola consente solo al conoscitore della crittografia di poter confrontare la zona disegnata nella mappa con la reale geografia. La verifica di tale intuizione è avvenuta riuscendo a decodificare le specie arboree della prima sezione del libro che rispondono esattamente alla regola del “CODICE DEI COLORI delle specie arboree“.