Narni e Narnia, il segreto della sala delle torture

scritte incise sul muro a Narni nella prigione segreta

L’area narnese ospitò popolazioni già dal Neolitico. Le prime testimonianze storiche risalgono al 600 a.C., come disse Livio menzionando Nequinum (Narni) e i suoi abitanti. Nel 299 a.C. fu conquistata dalle truppe romane che la trasformarono in Colonia Latina, con il nuovo nome di “Narnia“, toponimo tratto dal fiume Nahar che scorreva ai suoi piedi, odierno fiume Nera, che in lingua indoeuropea significa proprio fiume.
Questo nome ispirò lo scrittore C.S. Lewis quando scrisse le famose Cronache di Narnia.
Sotto la chiesa di S. Domenico è stata scoperta una vera e propria Sala delle Torture del Vaticano risalente all XII secolo, scoperta solo nel 1979, da sei giovani speleologi, che conserva affreschi tra i più antichi della città. Si giunge in una grande sala, dove avevano luogo gli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. Quest’ambiente è chiamato Stanza dei Tormenti nei documenti ritrovati negli Archivi Vaticani e al Trinity College di Dublino.
Una piccola cella adiacente, unica nel suo genere, documenta con segni graffiti sulle pareti le sofferenze patite dagli inquisiti, uno dei quali ha voluto lasciare un messaggio attraverso un codice grafico, con simboli alchemico che ho in gran parte decodificato na serie di casuali coincidenze ha portato a svelare un intricato mistero che si celava dietro quei simboli. Cliccando qui c’è uno studio per chi volesse approfondire il significato dei simboli.
I recenti scavi archeologici hanno permesso di portare alla luce una cripta del XII sec. e l’abside dell’antica chiesa di Santa Maria Maggiore, un tempo cattedrale di Narni. Nella stessa è possibile ammirare, grazie al recente ritrovamento, uno splendido mosaico bizantino del VI sec.